Titoli di Stato: scegliere fra BOT, CCT, CTZ, BTP

Scegliere tra BOT, CTZ, CCT, BTP

I titoli dello stato BOT, CTZ, CCT, BTP: quando e come sceglierli.

Scegliere i più redditizi sembrerebbe logico ma non è così facile:

  • BOT:  per un investimento a brevissimo termine sono i titoli più indicati. Nel caso di BOT trimestrali, se si vuole rinnovare, c’è da tener conto di commissioni applicate nell’arco dell’anno 4 volte; nei BOT annuali ciò appare meno vistoso in quanto la commissione si applica una volta sola. In definitiva chi acquista BOT fa un investimento temporaneo.
  • BTP e CTZ: in caso di rendimenti futuri minori a quelli presenti al momento della sottoscrizione, puntare sui BTP o CTZ è la logica conseguenza perchè hanno un rendimento assicurato alla scadenza. Tipica del BTP è la cedola che non muta nel tempo mentre  nei CTZ la cedola è il pagamento di un prezzo che da come garanzia un rendimento stabile. Il CTZ scade al massimo ogni 2 anni, mentre il BTP parte da 3 anni per arrivare a 30. Inoltre il CTZ non ha stacchi cedolari e il pagamento degli interessi avviene al momento del rimborso; infine perché il CTZ ha un costo minore del BTP al momento dell’acquisto (quotato sempre sotto a 100 di valore nominale). L’assenza delle cedole potrebbe far optare per un CTZ invece di un BTP in quanto il rendimento viene calcolato ogni stacco cedolare e la somma che si incassa deve essere subito reinvestita. Teoricamente ciò non crea nessun problema ma in pratica sì: il primo è che l’importo della cedola può essere minore della quantità minima di titoli acquistabili (1.000 €); il secondo può accadere se i rendimenti diminuiscono e il reinvestimento avviene a tassi più bassi rispetto a quelli pagati all’acquisto; con i CTZ questi problemi non sussistono.
  • CCT: se i rendimenti si prevedono in aumento il CCT è sicuramente il miglior investimento; la sua principale caratteristica è che le cedole variano semestralmente (dipende dai rendimenti pagati dai BOT). Dato che questi ultimi esprimono i tassi del mercato, i CCT fanno altrettanto adeguando le cedole. Grazie a questa particolarità dal 1995 l’interesse che hanno suscitato le cedole variabili è diminuito. Ciò dimostra che il CCT è adatto specialmente in mercati con tassi in crescita, al contrario, se i tassi sono in discesa non conviene acquistare questi titoli